Nel febbraio 2012 Piero Delle Monache compie 30 anni, metà dei quali passati insieme alla musica in una molteplicità di ruoli: sassofonista, compositore, direttore artistico e didatta.

Il suo percorso di ricerca lo vede evolvere da una prima fase, marcatamente coltraniana, ad uno stile personale e fresco, intriso di jazz, ma ormai di difficile classificazione, sempre melodico, quasi cinematografico. Dopo anni di formazione che lo vedono alternarsi tra Bologna, Roma e Bruxelles torna a vivere in Abruzzo, sua terra d’origine dove tutto ebbe inizio…
Adolescente, intraprende gli studi musicali grazie alla pubblicità della birra Heineken e all’atmosfera di festa che si sviluppa intorno ai musicisti. Si iscrive così all’Accademia Musicale Pescarese, per proseguire, negli anni 2000, al Conservatorio “A. Martini” di Bologna che terminerà con una tesi intitolata “Lo zen e i sovracuti. Un metodo didattico per imparare a suonare il sax con naturalezza”.

Da studente fuori sede affitta una camera, casualmente sita nella stessa via del sassofonista Piero Odorici che diventa così uno dei suoi primi e veri punti di riferimento. Continua a frequentare masterclass e seminari e vince numerose borse di studio, tra le quali quella di Siena Jazz e quella del Berkley College of Music.
A Bologna compie anche gli studi universitari: da principio si inscrive al DAMS per poi ritrovarsi laureato a pieni voti in Scienze Politiche con una tesi in macroeconomia il cui oggetto però, sarà comunque fortemente legato al mondo musicale e più specificatamente alle prospettive di sviluppo del mercato discografico del jazz italiano.
Corona il suo percorso accademico seguendo, come traduttore ufficiale, i seminari estivi degli americani Mark Tuner e Chris Potter presso il Saint Louis College di Roma, esperienze che gli riveleranno importanti “segreti” sull’espressione artistica.

Nel tempo la musica si trasforma da grande passione e ad appassionante lavoro. In big band o con formazioni a suo nome, Piero Delle Monache suona sui palchi di prestigiosi club e festival tra i quali ricordiamo Pescara Jazz, Young Jazz in Town, Umbria Jazz, Odio L’estate, Moody Jazz Café, Cantina Bentivoglio, Sounds Jazz Club di Bruxelles, Jacques Pelzer di Liége.

Come sideman partecipa alla registrazione di oltre dieci dischi, fino ad arrivare all’incisione di Welcome, primo album a suo nome, con il quale riceverà un forte successo di pubblico e grande attenzione dalla stampa: riviste specializzate, radio, blog e webzine gli riserveranno importanti spazi e Jazzit gli assegnerà il bollino “Jazzit Likes It” come uno dei migliori dischi del mese. Nel

2011 verrà inoltre insignito del prestigioso Premio Clessidra in Musica, un riconoscimento conferito a quegli artisti che, con le proprie attività, danno lustro alla Regione Abruzzo.
Oltre a collaborazioni con musicisti come Flavio Boltro (artista Blue Note, uno dei massimi rappresentanti del jazz contemporaneo internazionale) e Francesco Bearzatti (da pochissimo eletto come miglior musicista europeo), Piero Delle Monache è il leader del suo gruppo, con Claudio Filippini al piano, Tito Mangialajo al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria.

“Thunupa” è il primo album del quartetto nonchè il secondo a nome di Piero Delle Monache. Il disco ha avuto ottimi riscontri di publbico e di critica, il bollino “Consigliato da Musica jazz” e le 4Etoiles * * * * della francese Jazz Magazine.
Thunupa è entrato nella lista dei migliori 100 album dell’anno secondo i Jazzit Awards.

Poliedrico e versatile, Piero è anche direttore artistico dell’agenzia Altotenore Comunicazione & Jazz e ha all’attivo l’organizzazione di numerose rassegne e festival abruzzesi: le cinque edizioni di “Archi in Jazz” 2005/2009, “FBJazz” Luglio 2010, “Concerti in Brasserie” Febbraio/Marzo 2012, “Il Giardino dei Ciliegi” Giugno/Settembre 2012 e la prima edizione dell’Alt Music Fest nel 2013.